Assunto #1: se ciò che viene attribuito ad Albert Einstein, in termini di frasi celebri, fosse stato davvero pronunciato o scritto da lui, il poverino non avrebbe probabilmente avuto il tempo per fare altro. Effetto fotoelettrico, le due relatività e i confronti con Niels Bohr compresi.
Detto questo, mi ritrovo molto in questa cosa che “pare” lui abbia detto/scritto.
In realtà, quindi, la questione non è quella di essere più o meno intelligenti rispetto ad altri. Il vero punto, quello che fa la differenza (anche nell’ambito della sicurezza tecnologica sul lavoro), è il confrontarsi con le domande che ci vengono poste per molto tempo.
Molto tempo.
In questo senso manifestare una specie di disturbo “ossessivo/compulsivo” con il problema da risolvere fa vivere oggettivamente male ma regala un vantaggio competitivo enorme nei confronti di chi si approccia alla professione con atteggiamenti più passivi.
Fare sicurezza, per me, significa (purtroppo…) non smettere mai di pensare al problema al quale sto lavorando.
“E in ferie?” già immagino qualcuno lì in fondo che, complice il periodo, pone questa domanda.
La risposta è: “Pure in ferie”.
Purtroppo.
Dimenticavo: Buone vacanze!